PEI PES PAV e lavori elettrici
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10 Agosto 2018[et_pb_section admin_label=”section”]
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Molte delle principali attività industriali moderne causano emissioni odorigene nell’ambiente circostante provocando spesso situazioni di molestia olfattiva specialmente se coinvolgono aree residenziali.
Da qui l’importanza di valutare, soprattutto in fase “ante operam”, le aree del territorio influenzate da fenomeni di diffusione odorigena.
L’analisi delle situazioni di molestia olfattiva è resa complicata dal fatto che tali situazioni presentano una componente oggettiva misurabile in intensità, durata e frequenza ed una componente soggettiva, legata all’offensività dell’odore non univocamente quantificabile che è causa del vero e proprio fastidio legato alla percezione dell’odore.
Lo studio della diffusione odorigena deve in qualche modo tener conto di entrambi questi aspetti.
L’analisi della diffusione in atmosfera viene fatta attraverso l’uso degli usuali modelli di diffusione, attraverso i quali, a fronte dell’emissione di una certo flusso di massa di sostanza, viene calcolata la distribuzione spaziale in termini di concentrazione (ad es: media oraria) della sostanza stessa.
Associando ad ogni sostanza una soglia minima di odorosità (definita in termini di concentrazione tale per cui il 50 % degli esposti percepisce odore) è quindi possibile valutare la diffusione spaziale dell’odore in termini di intensità.
Esistono in letteratura diversi esempi di tabelle contenenti soglie di odorosità per molte delle sostanze chimiche emesse dalle tipiche attività industriali.
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