È dal 18 maggio che si invoca la prudenza, il distanziamento, l’igiene delle mani e degli ambienti e poi?
E poi l’appagamento del desiderio individuale ha reso concreto ciò che non doveva essere!
Da domani si irrigidiscono i criteri di libertà concessa grazie alla disciplina ma, più pesante, prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021 con il DPCM odierno.
Inutile ricordare le cautele necessarie perché oramai sono stranote.
Teniamo in considerazione e ben chiaro in ognuno di noi che essere costretti ad una nuova chiusura non potrà essere ulteriormente sostenibile dalle aziende e dal sistema Italia.
La buona educazione ed il rispetto verso gli altri parte soprattutto da noi stessi.
