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22 Gennaio 2019Ancora una volta un errore umano e di prassi.
Brillantante nella bottiglietta dell’acqua.
Al 28enne operato d’urgenza all’ospedale di Tricase, sono stati asportati lo stomaco e parte dell’esofago in quanto i tessuti erano danneggiati e ormai in necrosi dalla sostanza tossica ingerita.
Dopo l’intervento è stato trasferito nel reparto di Rianimazione in prognosi riservata.
Le sue condizioni sono considerate molto gravi.
Attraverso le testimonianze dei presenti e dalla visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza interno del bar, i carabinieri sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti.
A quanto sembra, il brillantante – un liquido incolore simile all’acqua – sarebbe stato travasato da un barista dalla lattina in cui si trovava all’interno di una bottiglia di quelle utilizzate per l’acqua, lasciandola poi sul bancone anziché riporla accanto alla lavastoviglie.
Un’altro barista avrebbe poi, involontariamente, versato il brillantante nel bicchiere del cliente convinto che si trattasse di acqua.
I due baristi sono indagati dai carabinieri.
In casa, in azienda, nei locali pubblici può succedere.
Metodo, sistema, prassi, sono gli elementi fondamentali per prevenire danni di questa rilevanza.
Monitoraggi di sistema, audit interni sono mezzi utili per misurare se siamo allineati con i veri princìpi della prevenzione degli incidenti.
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