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14 Giugno 2019Capita spesso che, al primo incontro, non necessariamente in presenza, immediatamente ci sia la sensazione di sintonia con il proprio interlocutore.
Per un consulente sviluppare questa capacità è fondamentale, in particolare di fronte a situazioni di fragilità o disagio.
Rompere quel muro di diffidenza o vergogna di un momento di vulnerabilità, rientra nelle competenze, non tecniche, di un buon consulente.
Nel concetto di empatia, psicologia e caratteristiche di personalità sembrano inevitabilmente chiamate in causa nel sostenere quella capacità di mettersi emotivamente nei panni dell’altro che viene considerata un elemento essenziale di relazioni affettivamente soddisfacenti.
L’empatia non è tuttavia una dote “magica” né una totale adesione agli stati emotivi altrui, ma una capacità complessa che presuppone anche una buona gestione delle proprie stesse emozioni.
Per definire l’empatia in psicologia è utile far riferimento anzitutto alla psicologia umanistica e in particolare a Carl Rogers, uno dei primi ad occuparsi dell’empatia e del suo ruolo nelle relazioni umane.
Secondo la definizione di Rogers, l’empatia è la capacità di utilizzare gli strumenti della comunicazione verbale e non verbale per mettersi nei panni dell’altro identificandosi parzialmente nel suo mondo soggettivo nel contesto di un’accettazione autentica e non giudicante.
Empatia, psicologia umanistica e accettazione non giudicante
Nella prospettiva della psicologia di Rogers è proprio l’accettazione incondizionata e non giudicante dell’altro (così come avviene nelle relazione terapeutica, ad esempio) che permette di comprenderne realmente il vissuto identificandosi, seppur parzialmente, con la prospettiva da cui egli vede il mondo.
L’empatia in tale ottica è quindi funzione di un atteggiamento di apertura nei confronti dell’altro esente da pregiudizi per la realizzazione di una comunicazione autentica.
Che significa tuttavia mettersi nei panni dell’altro?
Fino a che punto l’empatia permette di “sentire” realmente e di condividere nella qualità e nel tono emotivo ciò che l’altro sta provando?
Alla base dell’empatia starebbe, infatti, la possibilità di “riconoscere” nel vissuto altrui qualcosa che si è già sperimentato nella propria esperienza emotiva; l’empatia comporterebbe quindi un partecipare dello stato emotivo dell’altro nella “qualità” di tale vissuto pur non condividendone l’intensità.
Fra i diversi gradi di preparazione delle proprie risorse, EB Sicurezza e Ambiente sta investendo anche in questa direzione, per fare in modo che il Cliente sia sempre al centro della nostra attenzione, nella migliore condizione possibile.