EVOLUZIONI
3 Febbraio 2019LE DECISIONI SOFFERTE
22 Febbraio 2019Quando si dice le devi valutare tutte, ma proprio tutte… ti ascoltano, ma non ti capiscono fino in fondo.
Due i principi che emergono da questa sentenza della Corte di Cassazione chiamata ad esprimersi sul ricorso presentato da un datore di lavoro condannato per omicidio colposo di un lavoratore dipendente che mentre in un cantiere edile stava trasportando del materiale impegnando delle scale fisse è stato colpito da una insufficienza cardiaca acuta. In tema di infortunio sul lavoro, ha sostenuto la suprema Corte nella sentenza, la circostanza che un lavoratore possa trovarsi in via contingente in condizioni psico-fisiche tali da non renderlo idoneo a svolgere i compiti assegnatogli è un’evenienza prevedibile e come tale non elide il nesso causale tra la condotta antidoverosa del datore di lavoro e l’evento infortunistico.
La suprema Corte ha ribadito altresì un principio ormai consolidato in giurisprudenza secondo il quale le norme antinfortunistiche servono a salvaguardare i lavoratori distratti o poco attenti per familiarità con il pericolo o poco capaci o comunque esposti per un fatto eccezionale e imprevedibile ad un rischio inerente al tipo di attività cui sono destinati sicché anche un malore non esclude il nesso causale tra la condotta antidoverosa del datore di lavoro per mancata predisposizione di misure di prevenzione e l’evento.
Vedi articolo completo