Bisogna essere molto prudenti, cercando di non cadere nella trappola dell’onda emotiva, verso il dramma che un infortunio inevitabilmente genera, anche attraverso l’attenzione mediatica.
Sono sempre sbagliati i processi sommari, a prescindere dal giudizio che sarà emesso dagli organi competenti.
Il dramma è per tutti, la sconfitta è di tutti noi.
Alla fine è una sconfitta per la società.
Gli incaricati dovranno verificare fatti ed antefatti, ricostruire, per poi arrivare a delle ipotesi conclusive.
Il giudice avrà poi il difficile compito di applicare la legge ed individuare le effettive responsabilità.
È complesso anche il compito della difesa affinché possa dare il suo contributo per individuare le effettive competenze e linee di demarcazione.
Prima di allora è rispettoso e doveroso, per tutte le parti, abbracciare i parenti delle vittime, i colleghi ed amici, dimostrando la vicinanza e dando loro il supporto necessario.
Prima di tutto ciò, ogni parola è sicuramente in più.
Di seguito il link di un interessante approfondimento di puntosicuro, su una sentenza riguardante l’art. 437 del C.P.
